Tecnica di "Change Beliefs" for receptionist

Duro il lavoro del Receptionist, soprattutto con dei clienti che si sono fatti dei pregiudizi.

Siamo in accettazione e già da lontano avvistiamo il classico cliente, più comunemente donna, che con fare minaccioso si avvicina e subito pensiamo: "Oddio siamo nei guai, cosa sarà successo?".
In alcuni casi, l'atteggiamento minaccioso produce un effetto pari o addirittura, per metterci in difesa, peggioriamo la situazione, sino a ricorrere all'aiuto del Direttore che solitamente sistema la situazione con calma, accogliendo ogni assurda richiesta dell'ospite.


Che l'ospite abbia sempre ragione è leggenda!
Si è fatto semplicemente una convinzione che nient'altro non è che una "SENSAZIONE DI CERTEZZA" legata a qualcosa.

Per comprendere meglio il fenomeno è necessario mettersi nei panni del nostro ospite, per fare ciò bisogna ASCOLTARE e restare in silenzio, vedere con gli occhi di chi racconta l'accaduto.

Facciamo un esempio dei più classici:
La signora si lamenta della camera sporca o pulita con poca accuratezza e ci verrebbe da dire: "Ci scusi signora, provvederemo presto!"
In questo modo, alcuni di voi potrebbero pensare di aver risolto il problema e forse è così, ma non vi illudete perché la signora in questione vedrà sempre e comunque la sua stanza sporca, e la recensione negativa è imminente!

Non credo e voglio sperare che la vostra struttura non sia curata dal punto di vista della pulizia, inoltre se il 99% delle persone ospitate non si lamenta della pulizia, probabilmente la signora si è fatta una sua convinzione o meglio ha la sensazione che sia così.

Cos'è la tecnica del "Change Beliefs"?
Certamente non significa raggirare l'ospite, ma semplicemente smuoverlo dalle sue credenze.

Atteggiamento/Ascolto:
Il vostro atteggiamento dovrebbe essere impeccabile, quindi toglietevi immediatamente quel sorriso ironico dal viso che indispettisce e peggiora la situazione.
Siete nel giusto e quindi perché tenere tale atteggiamento?
Calmi rilassati e sorridenti, ogni lavoro ha qualche pecca, no?
Già questo basterebbe per far sì che la persona davanti a voi modifichi il suo atteggiamento, potrebbe passare da braccia incrociate a distese o aperte verso di voi, sinonimo di accoglienza e ascolto anziché chiusura.

Colloquio:
Non potete limitarvi a "Signora ha ragione", dovete instaurare un colloquio che sia costruttivo!
"Noi siamo una grande famiglia, cerchiamo di essere ospitali, la sua stanza è stata curata da MARIA, cosa ha trovato nello specifico che non andava?"
Da qui, potreste spaziare in un mare di argomenti, semplicemente ascoltando e cogliendo alcuni spunti.

Verifica/Interesse:
Se siete stati attenti e sopratutto VERI, dovreste verificare, il giorno successivo, che la signora sia soddisfatta e abbia perso la sua convinzione grazie al rapporto che avete instaurato.

Analizziamo il contesto:
La signora effettivamente non ha trovato la stanza sporca, ma probabilmente a casa sua, IN FAMIGLIA, è abituata ad una pulizia ben diversa ed è convinta che ovunque dovrebbe essere così.

Portando la signora in un contesto familiare avremo riproposto il suo modello e contestualizzato anche qualche piccola pecca di ogni casa ;) .

Questo è solo un esempio, ma la tecnica del Change Beliefs conta sempre 3 fasi:

- Atteggiamento/Ascolto
- Colloquio
- Verifica/Interesse

Fatemi sapere se funziona, resto disponibile alla mia pagina contattami per qualsiasi richiesta.

PS
NON FATE SCONTI! Sarebbe come rafforzare la convinzione del cliente!


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Con il Social Complaint, i furti in stanza diventano Trends!









Con il Social Complaint, i furti in stanza diventano Trends!

Non solo saponette o asciugamani e accappatoi, dietro ai furti in Hotel ci sono davvero curiosità inimmaginabili.

Venere.com da una recente indagine ha redatto una lista degli oggetti più strani sottratti ad una stanza di albergo, tra i quali figurano:
Numeri delle stanze, tende, assi da stiro, fiori, cardini delle porte, una spada medievale, un orso di legno alto 1,20 mt, finanche un camino di marmo.
Ovviamente non mancano gli oggetti più banali e curiosi: le lampadine, senza dimenticare porta lampadina, cavo della luce e relativa placchetta.

Si prosegue con cose via via più ingombranti, sino a comportare spostamenti poco agevoli: parlo di mobili o parti di essi, dallo scaffale delle scarpe alla porta scorrevole dell’armadio.

Non faccio menzione dei classici furti come: kit da bagno, batterie del telecomando, carta igienica, accappatoi e asciugamani ormai divenuti un must.

Nessuno dei tanti intervistati ammette comunque il FURTO, ma si limita a dichiarare di aver portato a casa un ricordino.

Questi "ricordini" si traducono in ogni modo in un costo davvero elevato a fine anno per la struttura, ed evitarli è praticamente impossibile, oltre che denunziare chi era in stanza diventa pure pericoloso se non colto in flagranza di reato.

Ora, mi auguro che nessuno porti via dalla vostra camera una TV, ma se facciamo i conti con cose di poco conto, come le lampadine, le batterie del telecomando etc.. potremmo trarre vantaggio da ciò!

Adotteremo la strategia del "Social Complaint", vediamo di cosa si tratta:
Partiamo dal fatto che leggere quello che ho scritto sopra vi abbia incuriosito e abbia messo in moto dentro di voi una certa "simpatia/antipatia" per i ladruncoli occasionali, giusto?
L'effetto prodotto quindi fa notizia e sappiamo tutti che spesso non sappiamo cosa pubblicare su Facebook oltre che le classiche banalità che si leggono.
Ecco fatto! Visto che la nostra denunzia non potrà essere prodotta verso le autorità, la useremo a nostro favore per fare notizia.
Esempio:
La scorsa settimana (restiamo sul vago) ringraziamo i signori che hanno reso possibile che una delle nostre stanze restasse senza lampadine nel bagno, magari credendo di aiutare in un risparmio energetico che di questi tempi è all'ordine del giorno (messaggio ironico). Al momento abbiamo ripristinato di fatto con nuove lampade decisamente migliori a luce calda (soluzione). Non tutti i mali vengono per nuocere (messaggio positivo).
Contornate il tutto con una immagine curiosa.

Cosa otterremo da questo tipo di attività?
1- Aumenteremo la visibilità della struttura sui social
2- Avremo creato un deterrente al furto (di lampadine in bagno) di chi viene in struttura.

Ovviamente non abusatene e tirate fuori un po' di sana creatività.

Resto disponibile alla mia pagina contattami, per qualsiasi necessità



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AIDA, una metamorfosi ancora possibile? 



AIDA, una metamorfosi ancora possibile?

AIDA, la metamorfosi temporale del canale contrapposto alla staticità del contenuto.

AIDA, un modello diretto in versione contemporanea, parallelamente simultaneo all’ascisse temporale dell’attuale Marketing Mix, eppure sembra paradossale il termine “contemporaneo” considerato che AIDA compie la sua prima comparsa nel lontano 1898.

 
AIDA è tutto in quattro parole: Attenzione (Attention o Awerness), Interesse (Interest), Desiderio (Desire), Acquisto (Action). Ma sarebbe estremamente limitativo, riassumere un modello di tale ampiezza cognitiva in quattro parole. AIDA fu presentato per la prima volta dal padre fondatore Elias St. Elmo Lewis, per essere ripreso negli anni venti da E.K Strong, per poi divenire popolare a partire dagli anni Sessanta.

Può essere considerato un folle colui che ha l’ambizione di riprendere un modello talmente “vecchio” oggi nel 2017, mentre le piattaforme CRM avviano analisi dati mix per segmentare il target, profilarlo, capirne i desideri e avere l’ambizione di crearli? Oggi, in un epoca nella quale il Customer dev’essere pescato in Real time, incubato attraverso la Nurturing, fatto viaggiare con i touch points, possiamo ancora aprire quel vecchio scrigno e buttare sul tavolo una verità secolare come AIDA? Rispondo con piena convinzione, evitando qualsiasi forma di sofismo che AIDA, soprattutto oggi è più attuale che mai.

AIDA, nasce in un’epoca di forte matrice Behaviorista e sarebbe un errore di calcolo imperdonabile, tralasciare un dato di tale portata; non siamo nell’epoca di Skinner e dei suoi Box e nemmeno in quella di Weber o Watson, noi siamo i lascivi di Umberto Eco, ed AIDA nella sua piena identità ed interezza, diventa un modello secolare di successo solo se utilizzata qui ed ora.
La nostra epoca ha esaurito quasi tutti i benefit tangibili. 

L’intangibile incombe e le aziende combattono una guerra di colori per colpire un Customer ormai assuefatto, stanco, che per le strade della metropoli, cammina dritto a passo veloce, ignorando gran parte del mondo marketing che lo circonda. Si è assistito negli anni ad una naturalizzazione del Advertising e del Marketing. Pochi individui stabiliscono una scissione tra un albero ed una comunicazione pubblicitaria di tipo cartellonistico ed ecco, che le imprese soffrono la piena saturazione del Pantone, dichiarando intanto, il fallimento dei primi due punti dell’AIDA, l’Attenzione e l’Interesse.

L’impresa è lontana anni luce dalla speranza di essere ricordata nel caos con attività One Shot come in passato, ammettendo ancora una volta, la sconfitta di fronte al consumatore imponente, che porta con sé un portafoglio spesso di Multitasking come mai prima d’ora. La persona postmoderna è diventata immune alla pubblicità, a causa del bombardamento costante. Per sopravvivere a questi stimoli e messaggi incondizionati, di impossibile sopportazione per l’elaborazione mnemotecnica da parte dell’utente, la popolazione ha auto-creato una cartella immaginaria “Spam” dove cestina la gran parte dei messaggi che cercano di raggiungerlo da molteplici canali.

E come arrivare al Desiderio se nemmeno si è riuscito nell’impresa di essere ascoltati, ricordati, resi partecipi anche con qualche elemento o qualche schema mentale? Il primo passo verso la reale metamorfosi, capace di dare nuova forma all’azienda, per rimanere a galla, con lo scopo di oltrepassare le Colonne d’Ercole del pragmatismo del mero CRM, Account, Brand Manager, rimane ancora oggi l’attingenza a quelle risorse inconsce, nonostante, a causa delle nuove tecnologie, le aziende hanno subito una rivoluzione inversa, di dealfabetizzazione psicologica.

 AIDA insegna che è necessario seguire il percorso, poiché studiato dai padri fondatori, non su misura del Marketing, ma su misura della Psychè umana. AIDA trae la propria forza da questa sua peculiarità; non è stata creata come risposta ad un’esigenza di marketing, ma bensì fondata su una cultura S-R (Stimolo- Risposta) della Psyche umana, e con Psychè si intende una visione trasversalmente olistica, che tocca tutte le aree, partendo da quelle logiche razionali a quelle sensoriali, arrivando a quelle sensazionali per girare le manopole decisionali, basate sul desiderio e non solo.

Ciò che è stato perso per strada, è che qualsiasi forma di comunicazione, non importa che Content utilizzi, per che canale opti o quale forma intrinseca sviluppi, la partenza ed il ritorno devono essere verso la persona, un essere complesso, con forme psichiche proprie, forme mnemoniche di movimento e sensazioni. L’invito è di non fermarsi alla targhetizzazione, questo ha già portato alla saturazione totale e fallimento dell’intangibile. Le risorse che possiamo sfruttare per sorprendere, necessitano di ossigeno, aria nuova, e non potrà essere di certo l’accanimento al Marketing ad evolvere la comunicazione. 

Non è un caso che AIDA nasce da padri fondatori che trattano di Psicologia, Scienze comportamentali, Psicologia Sociale. La psicologia, l’empatia, la connessione con la sfera inconscia, sono gli elementi che potranno alfabetizzare le imprese che si sono appunto dealfabetizzate, credendo di operare per un principio di individualismo, ma inconsce loro stesse che l’unica accanita azione che hanno perseguito è stato quello di una cultura massificata. Per questa ragione, alcune Università luminari hanno introdotto argutamente le materie di Psicologia Generale e Psicologia Sociale in indirizzi di Economia e Marketing, Advertising, New Media ecc. 



Un esempio di AIDA contemporanea: Apple ha creato la sua fortuna grazie e soprattutto al suo padre fondatore, ma non soltanto perché Steve Jobs era un uomo carismatico, ma perché rappresenta l’eroe del capitalismo. Riprendendo AIDA, Jobs attira l’attenzione con la sua personale storia, che non perde occasione di raccontare.

Desta interesse, ma soprattutto emoziona, accende il Desiderio, regala un sogno. Steve Jobs, un uomo abbandonato dalla madre, figlio adottivo di una famiglia che con grosse difficoltà riesce a pagargli l’università, da solo nel suo garage lavora al suo progetto e ce la fa. Inconsciamente l’utente che ascolta questa Persona-Brand, un individuo che si ritrova a racimolare denaro per assicurare ai figli un’istruzione, che esegue un lavoro alienante, ritrova inconsciamente in Steve Jobs il proprio eroe contemporaneo, che gli promette che nonostante la sua posizione difficilmente mutevole in società, non bisogna disperare e magicamente un Iphone diventa l’Acquisto necessario da compiere, anche rateizzato non importa, per mantenere il legame con Jobs, con questo sogno proletaristico-borghese, dove gli ultimi diventano i primi e perché sì, anche se siamo immuni alla pubblicità, l’essere umano è psichicamente portato a non essere immune ai sogni anche se inconsci. 

Ringrazio per questo post la nostra collaboratrice CRM Specialist Valbona Demushi 

Resto disponibile alla mia pagina contattami, per qualsiasi necessità



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Marketing emozionale ad uso turistico

Milano, Starbucks e le palme insegnano il modello di "emotional marketing".
Ritengo che sia un paradosso pragmatico, che una lezione di Marketing emozionale efficace, debba giungere in Italia da una catena che vende il “Frappuccino” in America.
D'altronde, l'inventore di questa strategia si chiama Howard Schultz, CEO fondatore della catena Starbucks.
Nel 1971 inaugurò a Seattle  il primo punto vendita della catena. L’ispirazione, arrivò per lui come un fulmine durante un viaggio in Italia. Deciso ad importare la tradizione del caffè negli USA, Schultz ci riuscì, sebbene apportando qualche modifica. 


Sentirsi a casa. Appare evidente, in primo luogo, che nelle caffetterie Starbucks non si consuma in piedi, a differenza dei bar italiani. Ci si siede comodamente, in tranquillità, senza fretta, per degustare al meglio il proprio caffè. Non si beve semplicemente il caffè, si offre l’esperienza del caffè e si fruisce il “Momentum” della pausa offerto dall’attività di sorseggiare del caffè. Il caffè può essere considerato un conduttore diretto del “Starbucks’ Life Style”, un sofisticato ed astuto lavoro di Marketing Mix.


Chiusa la breve e dovuta parentesi storica, andiamo ad analizzare di cosa si tratta e come applicarla al nostro modello di Business, l’attività del Business Turistico.

I tipi di esperienza denominati SEMs o
Strategic Experiential Modules:

1- Sense Experience: riguarda la
percezione sensoriale;
2- Feel Experience: concerne
sentimenti ed emozioni;
3- Think Experience: tratta l’area cognitiva e quella creativa;
4- Act Experience:
coinvolge la fisicità;
5- Relate Experience: riguarda le
interrelazioni fra i soggetti.;

Per fare il modo che l’esperienza venga resa possibile, quindi realizzata con successo, portando il brand ad una riuscita realistica nella collocazione della short list del consumatore, si fa ricorso a degli ulteriori elementi:

- coinvolgimento dei 5 sensi;
- partecipazione attiva all’esperienza;
- immersione nell’esperienza, senza però modificarla;
- immersione nell'esperienza in modo attivo.

Ora procediamo ad applicare il tutto alla nostra struttura turistica con degli esempi semplici, andando a toccare tutti i punti sopracitati; in un precedente post ho parlato della realizzazione del video, ed è questo mezzo che andremo ad utilizzare in primis, introducendo i contenuti precedentemente esposti:


Sense Experience: Il video stesso offre questa peculiarità, a differenza di altri siti web che non hanno una percezione sensoriale, quindi dotatevi di video!
Feel Experience: Qualcuno potrebbe pensare di introdurre nel video la famiglia del mulino bianco, ma non vi siete accorti che anche il mulino ha fatto fuori la famiglia e lasciato al suo posto una gallina?!
Ma allora cosa colpisce? Ad esempio l'attenzione per la disabilità; avete ampi spazi? Il personale è gentile ed aiuta da sempre queste persone? Ma allora perché non metterlo in evidenza? Non basta farlo, bisogna anche dirlo al mondo di averlo fatto.

Act Experience: Inserite le attività che si possono praticare in struttura in maniera originale, più vicini sarete alla realtà di ogni giorno delle persone, più sarà la resa dell'esperienza. Da evitare assolutamente attività surreali, come ad esempio mostrare un campione di sci sulla pista. Uno Snowboarder non professionista, anche con qualche gaffe produrrà l'effetto di un’esperienza buona per tutti.
Relate Experience: Si possono mettere in evidenza le attività sociali, come una cena tipica del luogo o semplicemente un aperitivo con prodotti tipici. Ultimamente, va di moda far partecipare attivamente gli ospiti alle attività della struttura, in ambito culinario (impiattamento) e sala (scelta dei vini per la cena). Questo tipo di "lavoro" crea un’esperienza unica e favorisce la socializzazione tra gli stessi ospiti ed il personale. Con questa opzione avremmo anche soddisfatto i punti restanti:

- Coinvolgimento dei 5 sensi
- Partecipazione attiva all’esperienza
- Immersione nell’esperienza, senza però modificarla
- Immersione nell'esperienza in modo attivo

Tornando a Starbucks, possiamo affermare che mai avremmo pensato che gli americani venissero in Italia a vendere il loro caffè espresso, eppure lo hanno fatto in grande stile senza che nessuno si accorgesse, facendo addirittura far parlare non solo tutti i media italiani, ma l’Adverstising del mondo intero.

Utilizzando:
Percezione sensoriale, stimolando sentimenti ed emozioni, coinvolgendo la fisicità e creando interrelazioni fra i soggetti.

Come di consueto resto disponibile alla mia pagina contattami.


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Revenue Management, fatti il video! 






Revenue Management, fatti il video!

Ultima tendenza è quella del video emozionale, ma attenzione!

In questi giorni mi sono dedicato allo studio del Revenue Management approfondendo il discorso che riguarda l'ultima tendenza, e cioè quella di inserire video più o meno complessi sul sito della struttura alberghiera, poi sul canale YouTube, poi su Facebook etc..

Nella maggior parte dei casi, i siti delle strutture che ho visitato non hanno nessun video in home.

Ma la cosa peggiore è che chi li possiede ha commesso un grossissimo errore di COERENZA!
Non mi è ben chiaro se il problema sussista perché i vari canali, Sito/Facebook/YouTube etc.., siano stati seguiti da persone differenti o perché si pensa che ogni canale abbia un target di utenza diversa e quindi per Facebook lo metto divertente, per il sito uso la versione istituzionale e su YouTube canale metto un po' tutto.. tanto chi se ne frega?

UN BEL CASINO!
La vostra struttura ha una sua identità e non può andare bene per tutti, anzi, specializzarsi significa attrarre molte più persone che desiderino il vostro modus operandi.

Porto un esempio concreto, senza fare nomi (magari qualche indizio ve lo offro, però).
Hotel 4 stelle S (Villa), Firenze, e mi fermo qua.
Video sul sito: Istituzionale di ottima qualità ma lunghissimo ben 8 minuti, un cortometraggio!
Video su Facebook: Video divertenti fatti in casa
Canale YouTube: Non esiste il video istituzionale (forse troppo pesante da caricare), restano i divertenti con aggiunta di video veramente inaccettabili, tipo prove con il telefono.

Adesso ditemi voi cosa devo pensare io che pago una camera 134,00 euro a notte con colazione (fonte booking) cosa troverò al mio arrivo. Un fantastico Hotel 4 stelle con personale divertentissimo o uno con una certa serietà e lusso?

Personalmente non prenoterei mai, sono degli ibridi e in questo campo non te lo puoi permettere!

Fatta questa lunga parentesi ma essenziale per iniziare bene, andiamo a vedere come possiamo e dobbiamo farli in base alla nostra IDENTITÀ'!

- Piccolo Hotel o B&B
Il target:
La nostra realtà è modesta, ma questo non vuol dire scadente, il nostro target desidera sicuramente un comfort medio e non si aspetta chissà che, ma attenzione, è qui che si può colpire!
Come farlo?
Con il telefonino va benissimo, potete ad esempio presentarvi e fare una panoramica della struttura senza dire una parola, con un sottofondo musicale che trasmetta il vostro essere.
(Reception, Sala colazione, Stanze, Vista e attività. Sempre in presenza del personale, non dovrebbe essere un viaggio sterile). Ci sono poi tantissime applicazioni mobile che vi permetteranno di montarlo con semplicità.

- Hotel 3 e 4 stelle
Il target:
Soprattutto famiglie e business che hanno bisogno di una accoglienza comunque familiare ma anche di una certa ricercatezza.
Come farlo?
Mai da soli! Ma con l'aiuto di professionisti e non improvvisati tali.
Mettete in evidenza i particolari, in cosa eccelle la vostra struttura, è in una buona posizione? E' un'oasi di tranquillità?  Ed infine, fate vedere cosa potrebbe fare il vostro ospite oltre che essere ben accolti (SPA,intrattenimento bambini, Musei/attrazioni nelle vicinanze etc..).
Emozionate sempre con una musica che caratterizzi il vostro "animo" alberghiero.

- Hotel 4S e 5 stelle
Il target:
Business Man anche se in presenza di famiglia
Come farlo?
Ovviamente deve essere commissionato ad una agenzia di comunicazione, non è infatti sufficiente un semplice editor video, seppur professionale che sia.
L'agenzia dovrebbe in questo caso, se seria, entrare in struttura fisicamente, viverla e successivamente confrontarsi con il marketing.
Sarà la stessa agenzia a commissionare il video a chi di dovere per rendere l'esperienza unica e far passare a chi lo vede l'effettiva esperienza che si è in grado di vivere.
L'utilizzo di Droni e visite virtuali in 3D è quanto di più avanzato si possa trovare sul mercato video.

Come un video può aumentare le Revenue?
Cambiandolo!
Sulla base della stagionalità, il video deve essere cambiato perché cambiano le esigenze emozionali dell'ospite. In estate, se ho una struttura al mare, ovviamente inserirò le spiagge e le attività esterne.
Ora capite da voi che se il video va in inverno non è il massimo della sua efficienza.
Ma faccio osservare che è proprio in questo caso che il nostro video darà il suo massimo in occupazione.
"Cosa andiamo a fare al mare d'inverno?"
Nel video invernale, dovreste dare la risposta a questa domanda e l'ospite correrà da voi.

Se fatto bene e con ingegno, il video girerà su Facebook, ad esempio, raggiungendo molte persone e dando a tutti un messaggio: "Ecco perché devi venire al mare d'inverno!".

Per conoscere le agenzie e alcuni trucchi del mestiere, resto disponibile alla mia pagina contattami.

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Email Marketing per fidelizzare, funziona?



Email Marketing per fidelizzare, funziona?

Ci vediamo recapitare email promozionali per tornare in struttura, ma in quanti torniamo?

Da un punto di vista di chi manda la promozione ad un ex-cliente per indurlo a tornare, la promozione proposta è decisamente la migliore, ma vi siete mai chiesti come viene percepita da chi la riceve?
Inoltre, si corre il rischio serio che la vostra casella di posta elettronica venga classificata "spam" e da lì in poi siete nei guai!

Mi trovo spesso a leggere email da parte delle strutture turistiche che ho visitato per lavoro o per piacere che mi inviano, oltre che ai consueti auguri (niente di più falso), proposte con scontistiche per invogliarmi a tornare.

Non c'è niente di peggio di un venditore che si intuisce voglia vendere!

Da una ricerca si è visto che solo il 2% torna in struttura, salvo alcuni casi dove la percentuale arriva oltre il 20%.
A questo punto mi sono chiesto chi siano questi super fidelizzati e sono andato ad approfondire:
I clienti che hanno rapporti lavorativi in zona e chi deve restare per un periodo più o meno lungo vicino ad un suo caro ricoverato in una struttura ospedaliera.
Quindi se avete strutture posizionate in posti di interesse lavorativo o siete nei pressi di una struttura sanitaria, potete sfruttare a vostro favore, e senza tanta fatica, questa opportunità.

In tutti gli altri casi, non c'è email promozionale che tenga.
Da un punto di vista tecnico, poi, succede qualcosa che nessuno pensa, ma che a breve termine porta a danni non trascurabili.
Se utilizzo la mia casella email: info@nomeHotel.it per inviare email di questo genere e i miei cari ex-clienti la segnalano come SPAM, ben presto quando invierò i preventivi ai nuovi clienti, questi, non la vedranno mai arrivare perché il sistema la metterà automaticamente nella cartella spam.
Un preventivo per un soggiorno è cosa seria e la tempestività è tutto, oltre al fatto che il cliente che dovrà recuperarla dalla casella spam, due domande se le farà sicuramente.
Per fare questo, dotatevi di un programma apposito, che, ovviamente, si paga.

La legge dei grandi numeri funziona? Se invio 10000 email farò felice (forse) 200 clienti e avrò creato su 9800 malcontento, con una percentuale di ritorno pari al 2% su 20 (felici) = Nessuno!

Ma allora cosa si può fare? MOLTO, rispondo io!

Che sia passato da una OTA, dal vostro sito (speriamo non da una offerta flash), il cliente desidera vivere una esperienza positiva e colmare tutti i suoi bisogni e l'accoglienza è il primo passo.

L'osservazione del cliente è infatti fondamentale e il vostro personale vi potrà essere d'aiuto.
Per ogni cliente potete infatti redigere una scheda, che NON va fatta assolutamente compilare allo stesso, come spesso capita, ma che redigerà il vostro personale.

L'accoglienza, ad esempio, potrebbe annotare nella stessa scheda le preferenze riguardanti il viaggio, il parcheggio, il tipo di interesse che ha il nostro ospite.
Esempio: Buongiorno, ha fatto un buon viaggio? Ha trovato subito parcheggio? E' qui per lavoro (se single e ben vestito) oppure: Qui ci sono tante cose belle da vedere, voi (se famiglia) avete mai visto il Colosseo?
Da questo tipo di colloquio nascono sicuramente molte cose da annotare nella nostra scheda cliente.
Lo stesso vale per chi è al Bar e soprattutto per chi è in sala colazioni/ristorante.

Una volta che il cliente sarà tornato a casa, potrò inviare una offerta personalizzata di soggiorno futuro che andrà a stimolare tutti i suoi REALI bisogni.

Acquistereste mai una marca di auto diversa dai vostri reali bisogni?

La fidelizzazione, quindi, è determinata dal soddisfare tutti i miei bisogni che non ho potuto realizzare.

Esempio: Accidenti, il prossimo anno torniamo e andiamo a vedere il Colosseo! Quest'anno non ci siamo riusciti!!

ORO COLATO! 
La mia email a questo signore sarà di una semplicità estrema!
Oggetto della email: 2 Biglietti per il Colosseo alla sua prossima visita in Hotel
Testo: Gentile NOME, la ringraziamo per aver... etc.. , desideravamo informarla che alla sua prossima prenotazione avremmo il piacere di offrirle 2 biglietti per visitare il Colosseo.
Salvi pure questa email tra le sue preferite e ci auguriamo si ricordi presto di noi.

Quanto vi è costata questa operazione? ZERO!
- Il personale lo pagate
- Non dovete creare nessun database email
- Non dovete scendere il prezzo (svendere l'alloggio)
- Non dovete acquistare nessun programma di email marketing
- Non dovete fingere di essere accoglienti (condizione a mio avviso patetica)
- Avete by-passato le OTA

Penso che 12,00 euro x 2 =24 euro di biglietti, che potete scaricare dalle tasse come omaggio, possa essere sicuramente un INVESTIMENTO accettabile.

Per qualsiasi richiesta o informazioni resto a vostra disposizione tramite la mia pagina contattami

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Hotel alla frutta con le vendite flash

Cari albergatori, vi siete messi mai al posto dell'acquirente di un voucher flash?

Come vedete questa frutta?
Invitante, vero?
Specialmente se sei ridotto alla fame (il vostro ospite), la frutta fa bene ma tutti sanno che non può essere una alimentazione corretta e c'è serio pericolo di incorrere in problemi di salute più o meno seri (la vostra struttura alberghiera).


Il concetto è che ci si trova spesso con alloggi vuoti, mentre le spese fisse ci sono comunque (cameriere, chef, receptionist etc..) e alcuni albergatori optano per le vendite flash.

C'è chi sostiene che questo mezzo ripaghi a lungo termine, crei una pubblicità, dicono.
Ma secondo me, oltre che a creare un malcontento nel cliente, porta la struttura alla "frutta" perché i guadagni sono pressoché azzerati.

Gli utenti che acquistano questo tipo di promozioni fanno parte del ceto medio/basso, io stesso per testare questo tipo di marketing mi sono improvvisato acquirente.
La mia esperienza sul campo, da indagatore, è stata alquanto imbarazzante!
Acquistare il weekend sul noto portale di offerte flash è stato molto semplice.
Chiamo la struttura, comunico l'acquisto e mi dicono, con tono seccato, di prenotare tramite le disponibilità che trovo sul portale, e già partiamo male, penso io.
REGOLA 1 - Se vi adoperate per fare vendite del tipo flash, poi perché siete scocciati con chi le acquista? Mah!
Trovo il periodo a me congeniale ed effettuo la prenotazione, ora attendo solo di partire.
Il giorno di arrivo mi presento con il voucher alla reception e l'accoglienza è un po' fredda, mi danno l'alloggio, ovviamente non uno dei migliori e inizio il weekend.
Scendo e chiedo per l'uso delle piscine e spa, mi viene comunicato che dovrei fare la tessera club, giusto! Non lo avevo notato, ma sulle regole è ben riportato, e quindi colpa mia.
REGOLA 2 - E' vero che io non ho letto, ma qui c'è un pizzico di inganno, vanno lette tutte le regole prima e non è che sul portale le mettono lampeggianti e fluorescenti eh! Quindi se fate una offerta flash date tutto compreso nel prezzo. Se vi scoccia che vi tolgono un altro 50% pure da qui, saranno fatti vostri. NON potete creare malcontento nella vostra struttura, anche se avete ragione!
La sera ci si ritrova fuori dal bar magari a fumare un sigaro e sorseggiare un po di Brandy e si socializza un po' con gli altri ospiti e di che cosa vuoi che si parli?
Di come siamo arrivati in questo bel luogo, e guarda un po', scopro che ci sono alcuni con il voucher e altri senza e che a conti fatti abbiamo speso entrambi la stessa cifra.
Assurdo! penso, ho ricevuto un trattamento "pessimo" alla stessa cifra del cliente senza voucher?
REGOLA 3 - No-comment!
Io ho vissuto questa esperienza, ma ho sentito albergatori inventarsele di tutte per recuperare la perdita di denaro dovuta da una percentuale apocalittica pretesa dal portale.

E' SCONTATO! Il cliente con il voucher non può essere trattato alla stessa condizione di un cliente che prenota dal sito ufficiale ed è giusto solo da un certo punto di vista. Inoltre oltre a non far crescere la vostra popolarità, se non all'apparenza, il cliente non parlerà di voi se non per dire che ha pagato POCHISSIMO! anche se, a conti fatti non è realtà.
Come se non bastasse, oltre che a non tornare più, se il mio amico al quale ho raccontato la storia non pagherà "così poco", preferirà un'altra struttura e non quella consigliata da me.

Riassumendo: Non avete guadagnato granché, non avete fatto pubblicità, io non tornerò e il mio amico, al quale ho raccontato una mezza verità, se non trova la stessa offerta non verrà!

Le OTA in confronto sono oro colato, vi consiglio di visitare la pagina riguardo il re-marketing, prima di spendere su tale "pubblicità".