Tecnica di "Change Beliefs" for receptionist

Duro il lavoro del Receptionist, soprattutto con dei clienti che si sono fatti dei pregiudizi.

Siamo in accettazione e già da lontano avvistiamo il classico cliente, più comunemente donna, che con fare minaccioso si avvicina e subito pensiamo: "Oddio siamo nei guai, cosa sarà successo?".
In alcuni casi, l'atteggiamento minaccioso produce un effetto pari o addirittura, per metterci in difesa, peggioriamo la situazione, sino a ricorrere all'aiuto del Direttore che solitamente sistema la situazione con calma, accogliendo ogni assurda richiesta dell'ospite.


Che l'ospite abbia sempre ragione è leggenda!
Si è fatto semplicemente una convinzione che nient'altro non è che una "SENSAZIONE DI CERTEZZA" legata a qualcosa.

Per comprendere meglio il fenomeno è necessario mettersi nei panni del nostro ospite, per fare ciò bisogna ASCOLTARE e restare in silenzio, vedere con gli occhi di chi racconta l'accaduto.

Facciamo un esempio dei più classici:
La signora si lamenta della camera sporca o pulita con poca accuratezza e ci verrebbe da dire: "Ci scusi signora, provvederemo presto!"
In questo modo, alcuni di voi potrebbero pensare di aver risolto il problema e forse è così, ma non vi illudete perché la signora in questione vedrà sempre e comunque la sua stanza sporca, e la recensione negativa è imminente!

Non credo e voglio sperare che la vostra struttura non sia curata dal punto di vista della pulizia, inoltre se il 99% delle persone ospitate non si lamenta della pulizia, probabilmente la signora si è fatta una sua convinzione o meglio ha la sensazione che sia così.

Cos'è la tecnica del "Change Beliefs"?
Certamente non significa raggirare l'ospite, ma semplicemente smuoverlo dalle sue credenze.

Atteggiamento/Ascolto:
Il vostro atteggiamento dovrebbe essere impeccabile, quindi toglietevi immediatamente quel sorriso ironico dal viso che indispettisce e peggiora la situazione.
Siete nel giusto e quindi perché tenere tale atteggiamento?
Calmi rilassati e sorridenti, ogni lavoro ha qualche pecca, no?
Già questo basterebbe per far sì che la persona davanti a voi modifichi il suo atteggiamento, potrebbe passare da braccia incrociate a distese o aperte verso di voi, sinonimo di accoglienza e ascolto anziché chiusura.

Colloquio:
Non potete limitarvi a "Signora ha ragione", dovete instaurare un colloquio che sia costruttivo!
"Noi siamo una grande famiglia, cerchiamo di essere ospitali, la sua stanza è stata curata da MARIA, cosa ha trovato nello specifico che non andava?"
Da qui, potreste spaziare in un mare di argomenti, semplicemente ascoltando e cogliendo alcuni spunti.

Verifica/Interesse:
Se siete stati attenti e sopratutto VERI, dovreste verificare, il giorno successivo, che la signora sia soddisfatta e abbia perso la sua convinzione grazie al rapporto che avete instaurato.

Analizziamo il contesto:
La signora effettivamente non ha trovato la stanza sporca, ma probabilmente a casa sua, IN FAMIGLIA, è abituata ad una pulizia ben diversa ed è convinta che ovunque dovrebbe essere così.

Portando la signora in un contesto familiare avremo riproposto il suo modello e contestualizzato anche qualche piccola pecca di ogni casa ;) .

Questo è solo un esempio, ma la tecnica del Change Beliefs conta sempre 3 fasi:

- Atteggiamento/Ascolto
- Colloquio
- Verifica/Interesse

Fatemi sapere se funziona, resto disponibile alla mia pagina contattami per qualsiasi richiesta.

PS
NON FATE SCONTI! Sarebbe come rafforzare la convinzione del cliente!


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Con il Social Complaint, i furti in stanza diventano Trends!









Con il Social Complaint, i furti in stanza diventano Trends!

Non solo saponette o asciugamani e accappatoi, dietro ai furti in Hotel ci sono davvero curiosità inimmaginabili.

Venere.com da una recente indagine ha redatto una lista degli oggetti più strani sottratti ad una stanza di albergo, tra i quali figurano:
Numeri delle stanze, tende, assi da stiro, fiori, cardini delle porte, una spada medievale, un orso di legno alto 1,20 mt, finanche un camino di marmo.
Ovviamente non mancano gli oggetti più banali e curiosi: le lampadine, senza dimenticare porta lampadina, cavo della luce e relativa placchetta.

Si prosegue con cose via via più ingombranti, sino a comportare spostamenti poco agevoli: parlo di mobili o parti di essi, dallo scaffale delle scarpe alla porta scorrevole dell’armadio.

Non faccio menzione dei classici furti come: kit da bagno, batterie del telecomando, carta igienica, accappatoi e asciugamani ormai divenuti un must.

Nessuno dei tanti intervistati ammette comunque il FURTO, ma si limita a dichiarare di aver portato a casa un ricordino.

Questi "ricordini" si traducono in ogni modo in un costo davvero elevato a fine anno per la struttura, ed evitarli è praticamente impossibile, oltre che denunziare chi era in stanza diventa pure pericoloso se non colto in flagranza di reato.

Ora, mi auguro che nessuno porti via dalla vostra camera una TV, ma se facciamo i conti con cose di poco conto, come le lampadine, le batterie del telecomando etc.. potremmo trarre vantaggio da ciò!

Adotteremo la strategia del "Social Complaint", vediamo di cosa si tratta:
Partiamo dal fatto che leggere quello che ho scritto sopra vi abbia incuriosito e abbia messo in moto dentro di voi una certa "simpatia/antipatia" per i ladruncoli occasionali, giusto?
L'effetto prodotto quindi fa notizia e sappiamo tutti che spesso non sappiamo cosa pubblicare su Facebook oltre che le classiche banalità che si leggono.
Ecco fatto! Visto che la nostra denunzia non potrà essere prodotta verso le autorità, la useremo a nostro favore per fare notizia.
Esempio:
La scorsa settimana (restiamo sul vago) ringraziamo i signori che hanno reso possibile che una delle nostre stanze restasse senza lampadine nel bagno, magari credendo di aiutare in un risparmio energetico che di questi tempi è all'ordine del giorno (messaggio ironico). Al momento abbiamo ripristinato di fatto con nuove lampade decisamente migliori a luce calda (soluzione). Non tutti i mali vengono per nuocere (messaggio positivo).
Contornate il tutto con una immagine curiosa.

Cosa otterremo da questo tipo di attività?
1- Aumenteremo la visibilità della struttura sui social
2- Avremo creato un deterrente al furto (di lampadine in bagno) di chi viene in struttura.

Ovviamente non abusatene e tirate fuori un po' di sana creatività.

Resto disponibile alla mia pagina contattami, per qualsiasi necessità



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AIDA, una metamorfosi ancora possibile? 



AIDA, una metamorfosi ancora possibile?

AIDA, la metamorfosi temporale del canale contrapposto alla staticità del contenuto.

AIDA, un modello diretto in versione contemporanea, parallelamente simultaneo all’ascisse temporale dell’attuale Marketing Mix, eppure sembra paradossale il termine “contemporaneo” considerato che AIDA compie la sua prima comparsa nel lontano 1898.

 
AIDA è tutto in quattro parole: Attenzione (Attention o Awerness), Interesse (Interest), Desiderio (Desire), Acquisto (Action). Ma sarebbe estremamente limitativo, riassumere un modello di tale ampiezza cognitiva in quattro parole. AIDA fu presentato per la prima volta dal padre fondatore Elias St. Elmo Lewis, per essere ripreso negli anni venti da E.K Strong, per poi divenire popolare a partire dagli anni Sessanta.

Può essere considerato un folle colui che ha l’ambizione di riprendere un modello talmente “vecchio” oggi nel 2017, mentre le piattaforme CRM avviano analisi dati mix per segmentare il target, profilarlo, capirne i desideri e avere l’ambizione di crearli? Oggi, in un epoca nella quale il Customer dev’essere pescato in Real time, incubato attraverso la Nurturing, fatto viaggiare con i touch points, possiamo ancora aprire quel vecchio scrigno e buttare sul tavolo una verità secolare come AIDA? Rispondo con piena convinzione, evitando qualsiasi forma di sofismo che AIDA, soprattutto oggi è più attuale che mai.

AIDA, nasce in un’epoca di forte matrice Behaviorista e sarebbe un errore di calcolo imperdonabile, tralasciare un dato di tale portata; non siamo nell’epoca di Skinner e dei suoi Box e nemmeno in quella di Weber o Watson, noi siamo i lascivi di Umberto Eco, ed AIDA nella sua piena identità ed interezza, diventa un modello secolare di successo solo se utilizzata qui ed ora.
La nostra epoca ha esaurito quasi tutti i benefit tangibili. 

L’intangibile incombe e le aziende combattono una guerra di colori per colpire un Customer ormai assuefatto, stanco, che per le strade della metropoli, cammina dritto a passo veloce, ignorando gran parte del mondo marketing che lo circonda. Si è assistito negli anni ad una naturalizzazione del Advertising e del Marketing. Pochi individui stabiliscono una scissione tra un albero ed una comunicazione pubblicitaria di tipo cartellonistico ed ecco, che le imprese soffrono la piena saturazione del Pantone, dichiarando intanto, il fallimento dei primi due punti dell’AIDA, l’Attenzione e l’Interesse.

L’impresa è lontana anni luce dalla speranza di essere ricordata nel caos con attività One Shot come in passato, ammettendo ancora una volta, la sconfitta di fronte al consumatore imponente, che porta con sé un portafoglio spesso di Multitasking come mai prima d’ora. La persona postmoderna è diventata immune alla pubblicità, a causa del bombardamento costante. Per sopravvivere a questi stimoli e messaggi incondizionati, di impossibile sopportazione per l’elaborazione mnemotecnica da parte dell’utente, la popolazione ha auto-creato una cartella immaginaria “Spam” dove cestina la gran parte dei messaggi che cercano di raggiungerlo da molteplici canali.

E come arrivare al Desiderio se nemmeno si è riuscito nell’impresa di essere ascoltati, ricordati, resi partecipi anche con qualche elemento o qualche schema mentale? Il primo passo verso la reale metamorfosi, capace di dare nuova forma all’azienda, per rimanere a galla, con lo scopo di oltrepassare le Colonne d’Ercole del pragmatismo del mero CRM, Account, Brand Manager, rimane ancora oggi l’attingenza a quelle risorse inconsce, nonostante, a causa delle nuove tecnologie, le aziende hanno subito una rivoluzione inversa, di dealfabetizzazione psicologica.

 AIDA insegna che è necessario seguire il percorso, poiché studiato dai padri fondatori, non su misura del Marketing, ma su misura della Psychè umana. AIDA trae la propria forza da questa sua peculiarità; non è stata creata come risposta ad un’esigenza di marketing, ma bensì fondata su una cultura S-R (Stimolo- Risposta) della Psyche umana, e con Psychè si intende una visione trasversalmente olistica, che tocca tutte le aree, partendo da quelle logiche razionali a quelle sensoriali, arrivando a quelle sensazionali per girare le manopole decisionali, basate sul desiderio e non solo.

Ciò che è stato perso per strada, è che qualsiasi forma di comunicazione, non importa che Content utilizzi, per che canale opti o quale forma intrinseca sviluppi, la partenza ed il ritorno devono essere verso la persona, un essere complesso, con forme psichiche proprie, forme mnemoniche di movimento e sensazioni. L’invito è di non fermarsi alla targhetizzazione, questo ha già portato alla saturazione totale e fallimento dell’intangibile. Le risorse che possiamo sfruttare per sorprendere, necessitano di ossigeno, aria nuova, e non potrà essere di certo l’accanimento al Marketing ad evolvere la comunicazione. 

Non è un caso che AIDA nasce da padri fondatori che trattano di Psicologia, Scienze comportamentali, Psicologia Sociale. La psicologia, l’empatia, la connessione con la sfera inconscia, sono gli elementi che potranno alfabetizzare le imprese che si sono appunto dealfabetizzate, credendo di operare per un principio di individualismo, ma inconsce loro stesse che l’unica accanita azione che hanno perseguito è stato quello di una cultura massificata. Per questa ragione, alcune Università luminari hanno introdotto argutamente le materie di Psicologia Generale e Psicologia Sociale in indirizzi di Economia e Marketing, Advertising, New Media ecc. 



Un esempio di AIDA contemporanea: Apple ha creato la sua fortuna grazie e soprattutto al suo padre fondatore, ma non soltanto perché Steve Jobs era un uomo carismatico, ma perché rappresenta l’eroe del capitalismo. Riprendendo AIDA, Jobs attira l’attenzione con la sua personale storia, che non perde occasione di raccontare.

Desta interesse, ma soprattutto emoziona, accende il Desiderio, regala un sogno. Steve Jobs, un uomo abbandonato dalla madre, figlio adottivo di una famiglia che con grosse difficoltà riesce a pagargli l’università, da solo nel suo garage lavora al suo progetto e ce la fa. Inconsciamente l’utente che ascolta questa Persona-Brand, un individuo che si ritrova a racimolare denaro per assicurare ai figli un’istruzione, che esegue un lavoro alienante, ritrova inconsciamente in Steve Jobs il proprio eroe contemporaneo, che gli promette che nonostante la sua posizione difficilmente mutevole in società, non bisogna disperare e magicamente un Iphone diventa l’Acquisto necessario da compiere, anche rateizzato non importa, per mantenere il legame con Jobs, con questo sogno proletaristico-borghese, dove gli ultimi diventano i primi e perché sì, anche se siamo immuni alla pubblicità, l’essere umano è psichicamente portato a non essere immune ai sogni anche se inconsci. 

Ringrazio per questo post la nostra collaboratrice CRM Specialist Valbona Demushi 

Resto disponibile alla mia pagina contattami, per qualsiasi necessità



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Marketing emozionale ad uso turistico

Milano, Starbucks e le palme insegnano il modello di "emotional marketing".
Ritengo che sia un paradosso pragmatico, che una lezione di Marketing emozionale efficace, debba giungere in Italia da una catena che vende il “Frappuccino” in America.
D'altronde, l'inventore di questa strategia si chiama Howard Schultz, CEO fondatore della catena Starbucks.
Nel 1971 inaugurò a Seattle  il primo punto vendita della catena. L’ispirazione, arrivò per lui come un fulmine durante un viaggio in Italia. Deciso ad importare la tradizione del caffè negli USA, Schultz ci riuscì, sebbene apportando qualche modifica. 


Sentirsi a casa. Appare evidente, in primo luogo, che nelle caffetterie Starbucks non si consuma in piedi, a differenza dei bar italiani. Ci si siede comodamente, in tranquillità, senza fretta, per degustare al meglio il proprio caffè. Non si beve semplicemente il caffè, si offre l’esperienza del caffè e si fruisce il “Momentum” della pausa offerto dall’attività di sorseggiare del caffè. Il caffè può essere considerato un conduttore diretto del “Starbucks’ Life Style”, un sofisticato ed astuto lavoro di Marketing Mix.


Chiusa la breve e dovuta parentesi storica, andiamo ad analizzare di cosa si tratta e come applicarla al nostro modello di Business, l’attività del Business Turistico.

I tipi di esperienza denominati SEMs o
Strategic Experiential Modules:

1- Sense Experience: riguarda la
percezione sensoriale;
2- Feel Experience: concerne
sentimenti ed emozioni;
3- Think Experience: tratta l’area cognitiva e quella creativa;
4- Act Experience:
coinvolge la fisicità;
5- Relate Experience: riguarda le
interrelazioni fra i soggetti.;

Per fare il modo che l’esperienza venga resa possibile, quindi realizzata con successo, portando il brand ad una riuscita realistica nella collocazione della short list del consumatore, si fa ricorso a degli ulteriori elementi:

- coinvolgimento dei 5 sensi;
- partecipazione attiva all’esperienza;
- immersione nell’esperienza, senza però modificarla;
- immersione nell'esperienza in modo attivo.

Ora procediamo ad applicare il tutto alla nostra struttura turistica con degli esempi semplici, andando a toccare tutti i punti sopracitati; in un precedente post ho parlato della realizzazione del video, ed è questo mezzo che andremo ad utilizzare in primis, introducendo i contenuti precedentemente esposti:


Sense Experience: Il video stesso offre questa peculiarità, a differenza di altri siti web che non hanno una percezione sensoriale, quindi dotatevi di video!
Feel Experience: Qualcuno potrebbe pensare di introdurre nel video la famiglia del mulino bianco, ma non vi siete accorti che anche il mulino ha fatto fuori la famiglia e lasciato al suo posto una gallina?!
Ma allora cosa colpisce? Ad esempio l'attenzione per la disabilità; avete ampi spazi? Il personale è gentile ed aiuta da sempre queste persone? Ma allora perché non metterlo in evidenza? Non basta farlo, bisogna anche dirlo al mondo di averlo fatto.

Act Experience: Inserite le attività che si possono praticare in struttura in maniera originale, più vicini sarete alla realtà di ogni giorno delle persone, più sarà la resa dell'esperienza. Da evitare assolutamente attività surreali, come ad esempio mostrare un campione di sci sulla pista. Uno Snowboarder non professionista, anche con qualche gaffe produrrà l'effetto di un’esperienza buona per tutti.
Relate Experience: Si possono mettere in evidenza le attività sociali, come una cena tipica del luogo o semplicemente un aperitivo con prodotti tipici. Ultimamente, va di moda far partecipare attivamente gli ospiti alle attività della struttura, in ambito culinario (impiattamento) e sala (scelta dei vini per la cena). Questo tipo di "lavoro" crea un’esperienza unica e favorisce la socializzazione tra gli stessi ospiti ed il personale. Con questa opzione avremmo anche soddisfatto i punti restanti:

- Coinvolgimento dei 5 sensi
- Partecipazione attiva all’esperienza
- Immersione nell’esperienza, senza però modificarla
- Immersione nell'esperienza in modo attivo

Tornando a Starbucks, possiamo affermare che mai avremmo pensato che gli americani venissero in Italia a vendere il loro caffè espresso, eppure lo hanno fatto in grande stile senza che nessuno si accorgesse, facendo addirittura far parlare non solo tutti i media italiani, ma l’Adverstising del mondo intero.

Utilizzando:
Percezione sensoriale, stimolando sentimenti ed emozioni, coinvolgendo la fisicità e creando interrelazioni fra i soggetti.

Come di consueto resto disponibile alla mia pagina contattami.


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Revenue Management, fatti il video! 






Revenue Management, fatti il video!

Ultima tendenza è quella del video emozionale, ma attenzione!

In questi giorni mi sono dedicato allo studio del Revenue Management approfondendo il discorso che riguarda l'ultima tendenza, e cioè quella di inserire video più o meno complessi sul sito della struttura alberghiera, poi sul canale YouTube, poi su Facebook etc..

Nella maggior parte dei casi, i siti delle strutture che ho visitato non hanno nessun video in home.

Ma la cosa peggiore è che chi li possiede ha commesso un grossissimo errore di COERENZA!
Non mi è ben chiaro se il problema sussista perché i vari canali, Sito/Facebook/YouTube etc.., siano stati seguiti da persone differenti o perché si pensa che ogni canale abbia un target di utenza diversa e quindi per Facebook lo metto divertente, per il sito uso la versione istituzionale e su YouTube canale metto un po' tutto.. tanto chi se ne frega?

UN BEL CASINO!
La vostra struttura ha una sua identità e non può andare bene per tutti, anzi, specializzarsi significa attrarre molte più persone che desiderino il vostro modus operandi.

Porto un esempio concreto, senza fare nomi (magari qualche indizio ve lo offro, però).
Hotel 4 stelle S (Villa), Firenze, e mi fermo qua.
Video sul sito: Istituzionale di ottima qualità ma lunghissimo ben 8 minuti, un cortometraggio!
Video su Facebook: Video divertenti fatti in casa
Canale YouTube: Non esiste il video istituzionale (forse troppo pesante da caricare), restano i divertenti con aggiunta di video veramente inaccettabili, tipo prove con il telefono.

Adesso ditemi voi cosa devo pensare io che pago una camera 134,00 euro a notte con colazione (fonte booking) cosa troverò al mio arrivo. Un fantastico Hotel 4 stelle con personale divertentissimo o uno con una certa serietà e lusso?

Personalmente non prenoterei mai, sono degli ibridi e in questo campo non te lo puoi permettere!

Fatta questa lunga parentesi ma essenziale per iniziare bene, andiamo a vedere come possiamo e dobbiamo farli in base alla nostra IDENTITÀ'!

- Piccolo Hotel o B&B
Il target:
La nostra realtà è modesta, ma questo non vuol dire scadente, il nostro target desidera sicuramente un comfort medio e non si aspetta chissà che, ma attenzione, è qui che si può colpire!
Come farlo?
Con il telefonino va benissimo, potete ad esempio presentarvi e fare una panoramica della struttura senza dire una parola, con un sottofondo musicale che trasmetta il vostro essere.
(Reception, Sala colazione, Stanze, Vista e attività. Sempre in presenza del personale, non dovrebbe essere un viaggio sterile). Ci sono poi tantissime applicazioni mobile che vi permetteranno di montarlo con semplicità.

- Hotel 3 e 4 stelle
Il target:
Soprattutto famiglie e business che hanno bisogno di una accoglienza comunque familiare ma anche di una certa ricercatezza.
Come farlo?
Mai da soli! Ma con l'aiuto di professionisti e non improvvisati tali.
Mettete in evidenza i particolari, in cosa eccelle la vostra struttura, è in una buona posizione? E' un'oasi di tranquillità?  Ed infine, fate vedere cosa potrebbe fare il vostro ospite oltre che essere ben accolti (SPA,intrattenimento bambini, Musei/attrazioni nelle vicinanze etc..).
Emozionate sempre con una musica che caratterizzi il vostro "animo" alberghiero.

- Hotel 4S e 5 stelle
Il target:
Business Man anche se in presenza di famiglia
Come farlo?
Ovviamente deve essere commissionato ad una agenzia di comunicazione, non è infatti sufficiente un semplice editor video, seppur professionale che sia.
L'agenzia dovrebbe in questo caso, se seria, entrare in struttura fisicamente, viverla e successivamente confrontarsi con il marketing.
Sarà la stessa agenzia a commissionare il video a chi di dovere per rendere l'esperienza unica e far passare a chi lo vede l'effettiva esperienza che si è in grado di vivere.
L'utilizzo di Droni e visite virtuali in 3D è quanto di più avanzato si possa trovare sul mercato video.

Come un video può aumentare le Revenue?
Cambiandolo!
Sulla base della stagionalità, il video deve essere cambiato perché cambiano le esigenze emozionali dell'ospite. In estate, se ho una struttura al mare, ovviamente inserirò le spiagge e le attività esterne.
Ora capite da voi che se il video va in inverno non è il massimo della sua efficienza.
Ma faccio osservare che è proprio in questo caso che il nostro video darà il suo massimo in occupazione.
"Cosa andiamo a fare al mare d'inverno?"
Nel video invernale, dovreste dare la risposta a questa domanda e l'ospite correrà da voi.

Se fatto bene e con ingegno, il video girerà su Facebook, ad esempio, raggiungendo molte persone e dando a tutti un messaggio: "Ecco perché devi venire al mare d'inverno!".

Per conoscere le agenzie e alcuni trucchi del mestiere, resto disponibile alla mia pagina contattami.

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Email Marketing per fidelizzare, funziona?



Email Marketing per fidelizzare, funziona?

Ci vediamo recapitare email promozionali per tornare in struttura, ma in quanti torniamo?

Da un punto di vista di chi manda la promozione ad un ex-cliente per indurlo a tornare, la promozione proposta è decisamente la migliore, ma vi siete mai chiesti come viene percepita da chi la riceve?
Inoltre, si corre il rischio serio che la vostra casella di posta elettronica venga classificata "spam" e da lì in poi siete nei guai!

Mi trovo spesso a leggere email da parte delle strutture turistiche che ho visitato per lavoro o per piacere che mi inviano, oltre che ai consueti auguri (niente di più falso), proposte con scontistiche per invogliarmi a tornare.

Non c'è niente di peggio di un venditore che si intuisce voglia vendere!

Da una ricerca si è visto che solo il 2% torna in struttura, salvo alcuni casi dove la percentuale arriva oltre il 20%.
A questo punto mi sono chiesto chi siano questi super fidelizzati e sono andato ad approfondire:
I clienti che hanno rapporti lavorativi in zona e chi deve restare per un periodo più o meno lungo vicino ad un suo caro ricoverato in una struttura ospedaliera.
Quindi se avete strutture posizionate in posti di interesse lavorativo o siete nei pressi di una struttura sanitaria, potete sfruttare a vostro favore, e senza tanta fatica, questa opportunità.

In tutti gli altri casi, non c'è email promozionale che tenga.
Da un punto di vista tecnico, poi, succede qualcosa che nessuno pensa, ma che a breve termine porta a danni non trascurabili.
Se utilizzo la mia casella email: info@nomeHotel.it per inviare email di questo genere e i miei cari ex-clienti la segnalano come SPAM, ben presto quando invierò i preventivi ai nuovi clienti, questi, non la vedranno mai arrivare perché il sistema la metterà automaticamente nella cartella spam.
Un preventivo per un soggiorno è cosa seria e la tempestività è tutto, oltre al fatto che il cliente che dovrà recuperarla dalla casella spam, due domande se le farà sicuramente.
Per fare questo, dotatevi di un programma apposito, che, ovviamente, si paga.

La legge dei grandi numeri funziona? Se invio 10000 email farò felice (forse) 200 clienti e avrò creato su 9800 malcontento, con una percentuale di ritorno pari al 2% su 20 (felici) = Nessuno!

Ma allora cosa si può fare? MOLTO, rispondo io!

Che sia passato da una OTA, dal vostro sito (speriamo non da una offerta flash), il cliente desidera vivere una esperienza positiva e colmare tutti i suoi bisogni e l'accoglienza è il primo passo.

L'osservazione del cliente è infatti fondamentale e il vostro personale vi potrà essere d'aiuto.
Per ogni cliente potete infatti redigere una scheda, che NON va fatta assolutamente compilare allo stesso, come spesso capita, ma che redigerà il vostro personale.

L'accoglienza, ad esempio, potrebbe annotare nella stessa scheda le preferenze riguardanti il viaggio, il parcheggio, il tipo di interesse che ha il nostro ospite.
Esempio: Buongiorno, ha fatto un buon viaggio? Ha trovato subito parcheggio? E' qui per lavoro (se single e ben vestito) oppure: Qui ci sono tante cose belle da vedere, voi (se famiglia) avete mai visto il Colosseo?
Da questo tipo di colloquio nascono sicuramente molte cose da annotare nella nostra scheda cliente.
Lo stesso vale per chi è al Bar e soprattutto per chi è in sala colazioni/ristorante.

Una volta che il cliente sarà tornato a casa, potrò inviare una offerta personalizzata di soggiorno futuro che andrà a stimolare tutti i suoi REALI bisogni.

Acquistereste mai una marca di auto diversa dai vostri reali bisogni?

La fidelizzazione, quindi, è determinata dal soddisfare tutti i miei bisogni che non ho potuto realizzare.

Esempio: Accidenti, il prossimo anno torniamo e andiamo a vedere il Colosseo! Quest'anno non ci siamo riusciti!!

ORO COLATO! 
La mia email a questo signore sarà di una semplicità estrema!
Oggetto della email: 2 Biglietti per il Colosseo alla sua prossima visita in Hotel
Testo: Gentile NOME, la ringraziamo per aver... etc.. , desideravamo informarla che alla sua prossima prenotazione avremmo il piacere di offrirle 2 biglietti per visitare il Colosseo.
Salvi pure questa email tra le sue preferite e ci auguriamo si ricordi presto di noi.

Quanto vi è costata questa operazione? ZERO!
- Il personale lo pagate
- Non dovete creare nessun database email
- Non dovete scendere il prezzo (svendere l'alloggio)
- Non dovete acquistare nessun programma di email marketing
- Non dovete fingere di essere accoglienti (condizione a mio avviso patetica)
- Avete by-passato le OTA

Penso che 12,00 euro x 2 =24 euro di biglietti, che potete scaricare dalle tasse come omaggio, possa essere sicuramente un INVESTIMENTO accettabile.

Per qualsiasi richiesta o informazioni resto a vostra disposizione tramite la mia pagina contattami

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Re-marketing per Hotel, lo conosci?








Hotel alla frutta con le vendite flash

Cari albergatori, vi siete messi mai al posto dell'acquirente di un voucher flash?

Come vedete questa frutta?
Invitante, vero?
Specialmente se sei ridotto alla fame (il vostro ospite), la frutta fa bene ma tutti sanno che non può essere una alimentazione corretta e c'è serio pericolo di incorrere in problemi di salute più o meno seri (la vostra struttura alberghiera).


Il concetto è che ci si trova spesso con alloggi vuoti, mentre le spese fisse ci sono comunque (cameriere, chef, receptionist etc..) e alcuni albergatori optano per le vendite flash.

C'è chi sostiene che questo mezzo ripaghi a lungo termine, crei una pubblicità, dicono.
Ma secondo me, oltre che a creare un malcontento nel cliente, porta la struttura alla "frutta" perché i guadagni sono pressoché azzerati.

Gli utenti che acquistano questo tipo di promozioni fanno parte del ceto medio/basso, io stesso per testare questo tipo di marketing mi sono improvvisato acquirente.
La mia esperienza sul campo, da indagatore, è stata alquanto imbarazzante!
Acquistare il weekend sul noto portale di offerte flash è stato molto semplice.
Chiamo la struttura, comunico l'acquisto e mi dicono, con tono seccato, di prenotare tramite le disponibilità che trovo sul portale, e già partiamo male, penso io.
REGOLA 1 - Se vi adoperate per fare vendite del tipo flash, poi perché siete scocciati con chi le acquista? Mah!
Trovo il periodo a me congeniale ed effettuo la prenotazione, ora attendo solo di partire.
Il giorno di arrivo mi presento con il voucher alla reception e l'accoglienza è un po' fredda, mi danno l'alloggio, ovviamente non uno dei migliori e inizio il weekend.
Scendo e chiedo per l'uso delle piscine e spa, mi viene comunicato che dovrei fare la tessera club, giusto! Non lo avevo notato, ma sulle regole è ben riportato, e quindi colpa mia.
REGOLA 2 - E' vero che io non ho letto, ma qui c'è un pizzico di inganno, vanno lette tutte le regole prima e non è che sul portale le mettono lampeggianti e fluorescenti eh! Quindi se fate una offerta flash date tutto compreso nel prezzo. Se vi scoccia che vi tolgono un altro 50% pure da qui, saranno fatti vostri. NON potete creare malcontento nella vostra struttura, anche se avete ragione!
La sera ci si ritrova fuori dal bar magari a fumare un sigaro e sorseggiare un po di Brandy e si socializza un po' con gli altri ospiti e di che cosa vuoi che si parli?
Di come siamo arrivati in questo bel luogo, e guarda un po', scopro che ci sono alcuni con il voucher e altri senza e che a conti fatti abbiamo speso entrambi la stessa cifra.
Assurdo! penso, ho ricevuto un trattamento "pessimo" alla stessa cifra del cliente senza voucher?
REGOLA 3 - No-comment!
Io ho vissuto questa esperienza, ma ho sentito albergatori inventarsele di tutte per recuperare la perdita di denaro dovuta da una percentuale apocalittica pretesa dal portale.

E' SCONTATO! Il cliente con il voucher non può essere trattato alla stessa condizione di un cliente che prenota dal sito ufficiale ed è giusto solo da un certo punto di vista. Inoltre oltre a non far crescere la vostra popolarità, se non all'apparenza, il cliente non parlerà di voi se non per dire che ha pagato POCHISSIMO! anche se, a conti fatti non è realtà.
Come se non bastasse, oltre che a non tornare più, se il mio amico al quale ho raccontato la storia non pagherà "così poco", preferirà un'altra struttura e non quella consigliata da me.

Riassumendo: Non avete guadagnato granché, non avete fatto pubblicità, io non tornerò e il mio amico, al quale ho raccontato una mezza verità, se non trova la stessa offerta non verrà!

Le OTA in confronto sono oro colato, vi consiglio di visitare la pagina riguardo il re-marketing, prima di spendere su tale "pubblicità".







Calcolo analitico del budget pubblicitario

Il budget pubblicitario è sempre una nota dolente per una struttura alberghiera, vediamo come si può calcolare su base analitica.

Ci troviamo ad inizio stagione e c'è un mondo di cose da fare, ma il nostro pensiero deve correre un po' oltre e considerare di ottenere il massimo dell'occupazione nei mesi a seguire.

C'è chi pensa a fiere, volantini, gadgets e centinaia di commerciali che bussano alla porta della struttura con la loro geniale idea per farci fare il tutto esaurito!

Il settore turistico si è spostato per il 90% sul web, e le OTA lo fanno da padrone.

Su questo, penso che nessuno possa smentire, è alquanto scontato.
Le OTA piacciono tantissimo, ti fanno arrivare persone e tu dai una percentuale per ognuno di essi, cosa c'è di più comodo? Assolutamente vero, anch'io sono per l'uso delle OTA, anche perchè se non ci sei, non sei nessuno!

Però fate attenzione, questo strumento dovrebbe essere adoperato come una forma pubblicitaria a rischio ZERO e non come uno strumento per l'occupazione.

La pubblicità è un altro paio di maniche, rimando ad esempio al post del re-marketing.

Prima di affrontare una spesa pubblicitaria sul web, devo dare per scontato alcuni fattori:

1- Avete un sito web che si adatta alla visualizzazione mobile
2- Un Booking on-line funzionante
3- Avete dei servizi tecnologici buoni, tipo il WiFi che funziona bene

Questo per il tipo di clientela che vi troverete a gestire: gli ospiti che provengono da Web sono diversi da quelli che arrivano da Fiere o ricorrenti (fidelizzati).

Detto ciò andiamo a vedere in maniera analitica come possiamo trovare un budget utile per, ad esempio, far partire una campagna di remarketing .

Prendo come esempio una struttura 3 Stelle dove i ricavi sono molto risicati, considerando che gli introiti NON dovrebbero essere calcolati sulle percentuali da dare alle OTA, ma bensì sulla campagna vera e propria che andremo a consolidare.

Consideriamo quindi una media di soli 30 alloggi con una media per notte di soli 65 euro, in stagione a persona.

2 persone faranno quindi 130 euro a notte.

Ovviamente dobbiamo puntare al Full Booking e il calcolo sarà il seguente:

130 x 30 alloggiati = 3900 euro

3900 euro x 30 giorni = 117'000 euro

Ora, da una realistica analisi di una forma pubblicitaria di scarsa resa, porta alla prenotazione il 2% dei visitatori e quindi, se ci vogliamo tenere bassi, utilizzeremo questa percentuale per stanziare il nostro budget.

117'000 euro x 2% = 2340 euro al mese.

Quanto costa una OTA? Non certo solo il 2%

Come si evince dal calcolo, ho tenuto fuori i bambini perché li considero un po' come le caramelle sul bancone del bar, non ti fanno diventare ricco ma mantengono le spese di base.

Inoltre, consiglio di:
- Abbandonare forme pubblicitarie arcaiche (Volantini, Fiere etc..) se non avete ampi budget
- Evitate il fai-da-te per le campagne, un professionista costa ma rende molto di più
- Nella scelta del professionista chiedete consiglio, personalmente vi posso aiutare
- Non spaventatevi per l'investimento, perché se vi fate due calcoli state spendendo già ora MOLTO di più!
- Partite per tempo, non si può chiedere ad un professionista di fare le corse dell'ultimo minuto perché vi siete accorti che la struttura è vuota.
- Evitate come la peste offerte tipo Groupon o simili, è davvero squalificante e la clientela che porta con sé è di basso valore e impossibile da fidelizzare!

Se ti interessa conoscere qual'è la campagna che consiglio, vai al post: Re-Marketing per Hotel lo conosci?
 

 


Re-marketing per Hotel, lo conosci?

Ti è mai successo di interessarti ad un prodotto o un servizio e poi, come per magia, vederlo comparire durante una navigazione?

Questo tipo di pubblicità porta il nome di remarketing, vediamo insieme come funziona, i costi e perché è utile più degli altri per convertire in prenotazioni le visite al nostro sito.


Il funzionamento è sopra descritto tramite l'immagine.
Si è visto che solo il 2% delle visite al tuo sito conducono lo stesso visitatore alla prenotazione e solo dopo averlo visitato più e più volte.

Il remarketing induce il visitatore a tornare, "ricordando" il suo passato interesse.

Ma il remarketing serve anche per:

1- In minima parte, il 10% sottrarre clientela
2- Un buon 50% per acquisire clienti
3- Per rafforzare il Brand verso chi ne è sensibile per il 40%

Più il vostro marchio sarà visto e più diventerà familiare, e scommetteteci tutto quello che volete ma prima o poi o il visitatore ne parlerà o direttamente prenoterà.

Riepilogando, basta che un utente visiti il vostro sito per poi inseguirlo un po' in tutti gli altri siti web di suo interesse.

Per la cronaca, nessuno ve lo dirà mai, esistono anche programmi e App che permettono la NON visualizzazione di questo tipo di pubblicità, in Italia sono comunque poco utilizzate e si può giocare sul fatto che lo stesso italiano è di gran lunga più svogliato del resto del mondo ;).

Tutti mi chiedono: "Sì, ma quanto mi costa?"
Personalmente non mi piace parlare di costi ma di investimento, e l'investimento in questi casi si valuta a medio termine, circa 6 mesi di campagna, gestita nei periodi caldi (aperture stagionali), mi posso sbilanciare verso i 2500,00 /5000,00 euro a mese.

L'investimento che ho sopra descritto comprende ovviamente un esperto che segua le campagne e che realizzi per voi anche le grafiche, modificando di volta in volta la campagna ogni settimana sulla base delle statistiche che analizzerà. 

Poi, se volete cimentarvi in questa esperienza e fate tutto da soli, potete cavarvela anche con 500,00 euro/mese: risultati? scarsi sicuramente! Ma vostra scelta, io preferisco investire tanto e ricevere tanto che investire poco e buttare i miei soldi.

INOLTRE! Consiglio vivamente di non lesinare su questo tipo di campagna, buttando il vostro budget distribuito per Adwords, Facebook, Ads, Adroll etc..

Ad inizio stagione scegliete una strategia e portate avanti SOLO quella, a meno che voi non abbiate budget strepitosi e allora otterrete il massimo da ognuna di esse, sempre considerando che state dando in mano il lavoro a veri professionisti del settore.

Se desiderate conoscere persone che si occupano SERIAMENTE di re-marketing per strutture ricettive, utilizza la mia pagina contattami, sarò lieto di aiutarvi con molto piacere.

In questo articolo, vedremo come si può calcolare il vostro budget di spesa mensile per una campagna  pubblicitaria in modo analitico.











Receptionist, meglio se empatico!

Sono in grado davvero di capire il nostro ospite o fanno solo il proprio lavoro?

Li ricerchiamo sempre carini, gentili e li vestiamo con accuratezza e stile, ma abbiamo preso un manichino o quella che io chiamo "una bella testa pensante?"

Come ho scritto nel mio precedente post, la fase più importante per un vacanziero è quella del Check-in, fase nella quale si decidono le sorti della nostra immagine non solo sul web ma anche tra amici e parenti.


Personalmente, nei miei viaggi di lavoro mi sono trovato spesso in due modalità operative e vado a spiegare:

1- Visto come un OSPITE e qui nulla da discutere, mai trovato persone scortesi o maleducate in reception. "Sig. Peretti, come è andato il viaggio? Si è trovato bene in camera? etc etc..."
Un po' tutto secondo etichetta ma nulla da lamentare!

2- Visto da FORNITORE e qui le cose iniziano a cambiare: non c'è più "Come è andato il viaggio?", ma "Se ti do l'alloggio ti faccio una cortesia, prima mi risolvi il problema e te ne vai e meglio è!"
In verità... ho esagerato un po' ;) però è per rendere l'idea...

1 + 2 = 3 - Se sommiamo le esperienze ne esce fuori un'accoglienza che io definisco "plastica" e da scuola alberghiera, il che poteva andar bene per gli anni '80. Oggi le persone hanno bisogno di sentirsi veramente ACCOLTE!

Per il 90% dei casi poi è proprio la direzione del'hotel che VUOLE così!

Io mi diverto tantissimo a far uscire dagli schemi i receptionist di Hotel a 4 e 5 stelle, basta una battuta messa bene e vedi un castello di sabbia crollare, per poi ricomporsi immediatamente, sia mai che mi hanno visto i titolari o i responsabili!

Cari receptionist e cari direttori/gestori e chi più ne ha più ne metta, siate naturali, i vostri ospiti non sono per nulla stupidi e non sono venuti ad un carnevale di maschere Veneziane, eleganti sì ma FINTE!

Il receptionist che funziona è invece quello che, a colpo d'occhio, riesce a capire lo stato d'animo di chi arriva, lo rasserena e lo fa sentire un po' come a casa.

Cogliere una sfumatura comportamentale di chi vi avete di fronte fa la differenza per quanti riguarda tutta la fase della futura vacanza.

Come si fa?

La cosa più evidente che salta all'occhio è certamente l'abbigliamento, una persona molto curata, ben vestita e single, con molta probabilità sarà da voi per lavoro e una frase del genere: "E' qui per lavoro?" esce dagli schemi e permette un approccio colloquiale.
Non pensate mai di essere inopportuni nelle domande, l'uomo per natura vive in comunità e cerca sempre un contatto, un modo per relazionarsi.
Attenzione! però, lo stato d'animo è ancor più importante e qui o avete assunto una persona con una buona empatia oppure non c'è alternativa che restare al solito standard.
Da receptionist, se mi accorgo che la persona è provata dal viaggio non mi permetterò mai di dire: "La vedo stanco, è andato male il viaggio?" ma bensì "Nel frattempo che registro il suo Check-in desidera accomodarsi e prendere un caffè?" oppure "Si accomodi subito in alloggio, le mando una bottiglia d'acqua, la preferisce naturale o frizzante?" 
Poi ci sono centinaia di belle varianti anche senza offrire nulla in particolare se non la capacità di immedesimarsi nell'altro.

Valutare quindi una persona all'accoglienza non dovrebbe significare (solamente) leggere se qualificata da una scuola alberghiera o se ha lavorato in una struttura più bella o meno della vostra, ma un colloquio appropriato a definire le capacità empatiche è essenziale.

Altro consiglio: se siete riusciti ad avere una persona con queste capacità, non date limite alla sua creatività, per due motivi:

Il primo perché farà la differenza con gli altri vostri competitors, personalmente io mi ricordo meglio il personale che l'albergo!
Il secondo, perché state "uccidendo" una delle più belle qualità che una persona porta con sé.



Il Check-in in Hotel, ABC del Marketing Turistico

Si da per scontato che il cliente davanti al bancone siano soldi, ma attenzione vi state giocando tutto!

Iniziamo subito con porre l'attenzione verso cosa ci è di più caro al mondo, i bambini.

Ma non solo loro. Se avete fatto caso, quando si va in vacanza e si è spensierati, diventiamo anche noi tali.

E qui, sono gli albergatori a fare la differenza e sembra paradossale ma già nei primi 15 minuti, i più importanti, la vacanza dell'ospite potrebbe essere compromessa per tutta la sua permanenza.


Cosa succede ad un bambino se vengono disattese le proprie aspettative?

Piange e si lamenta e da quel momento in poi sarà sempre negativo ogni volta che gli si ripresenta il minimo problema.

Mi ricordo una consulenza di un villaggio turistico che ho seguito in ambito marketing: il direttore a fine stagione si è lamentato di aver avuto recensioni negative a 360 gradi, ma c'era un elemento comune a tutti, indovinate un po? L'animazione che faceva accoglienza alla clientela.

Se l'accoglienza viene gestita male, saranno poi seri guai!
Agli occhi del cliente è tutto negativo e la sensazione si amplifica vedendo girare quelle figure antipatiche e scortesi dell'animazione, il "bello" è che in un villaggio turistico non puoi evitare che ciò accada.

Da uno studio effettuato su un campione di ospiti, si evince che la fase più delicata è proprio il Check-In, questo perché il cliente che avete davanti è STANCO, vorrebbe andare subito in alloggio e niente più.

Fasi di attesa per la registrazione anche per pochi minuti è STRESS, se poi lo fate attendere per la fila, allora la cosa potrebbe prendere una brutta piega.

Oltre al saluto di benvenuto e chiedere come è andato il viaggio, necessario intendiamoci, ma che a me suona un po' come delle frasi di circostanza, tipo: "oh che bello oggi c'è il sole" sarebbe opportuno dare seguito ad alcune azioni concrete.

All'arrivo del cliente, se proprio non volete offrire un drink di benvenuto, basterebbe anche solo un caffè, (costo 0,20 euro?) e ai bambini, CURATE I BAMBINI!, un succo di frutta al bicchiere (costo 0,30 euro?).

Vediamo questi (mostruosi) costi da sostenere per una famiglia media (4 persone):
caffè 0,40 x 2 adulti e succo 0,60 x 2 bambini = 1,00 euro!

Basterebbe 1 euro per:
1. Allentare la tensione del viaggio a tutta la famiglia
2. Permetterci una registrazione del Check-in con calma senza avere 8 occhi stanchi che ci fissano
3. Permette al cliente di acclimatarsi con il personale (bar,sala, animazione etc..)

Non piacerebbe anche a voi avere una accoglienza simile?

Le regole che ho appena descritto sembrano BANALI, ma questa modo di comportarsi lo applicano in pochi.

Se applicate questa regola di accoglienza noterete un cambiamento del vostro ospite che vi sorprenderà, sarà un crescendo di gentilezza e ricorderanno, anche dopo la vacanza, di lasciare una recensione positiva per amici, parenti e il tanto temuto TripAdvisor ;) .

Consiglio?
Allenate il vostro personale ad accogliere gli ospiti in maniera intelligente!



Posso offrire la mia connessione WiFi agli ospiti?

Siamo in Italia e la legge sull'argomento resta un po' controversa.

Vediamone gli aspetti e valutiamo insieme!

La premessa a tutto è che lo STATO ha emanato (abrogato, ex lg Pisanu) una legge che permette alle strutture ricettive, ma lo stesso vale per strutture più piccole, di offrire la linea WiFi in maniera gratuita/pagamento "senza identificazione di sorta".

Non è questo il posto adatto per declamare le leggi, perché in questo blog cerco sempre di semplificare al massimo e dare delle informazioni che chiunque possa recepire con estrema semplicità.

Se si desidera approfondire gli articoli della Gazzetta Ufficiale potete andare qua.

Sta di fatto che ci sono tre cose da sapere:

1- Il fattore Privacy, si "dovrebbe" garantire agli utenti che accedono una sorta di tutela alla privacy, ma se qualcuno dei miei competitors vi vuole far fare l' Hotspot per questo motivo, sappiate che non tiene più di tanto! Ma non approfondisco il punto.
2- Chi mette a disposizione la rete WiFi è responsabile anche di terzi, e già qui diventa tutto un po' controverso (all'Italiana) perché prima mi si dice, "fai come vuoi" e poi "se succede qualcosa ne sei responsabile!" In effetti una certa responsabilità la si ha!
3- Punto 3! è il punto del quale nessuno parla ma è quello che ognuno di voi ci ha posto una bella FIRMA sopra senza accorgersi di nulla.
Il contratto con il vostro fornitore ISP!!! Se leggete tale contratto vi accorgerete che questo può fare una bella rivalsa nei vostri confronti della quale non immaginavate l'esistenza.
Ecco perché esistono gli WISP (Wireless ISP, come la terawifi), ecco perché (la Teracom srl) paga le licenze al Ministero Dello Sviluppo Economico ogni anno.

Infatti dal momento che viene allacciato un Gateway (nostro) alla rete ADSL del vostro fornitore comune (Tim,Wind,Fastweb etcc...), la rete Wireless generata diventa dello WISP, nel nostro caso di TeraWiFi.

Da questo momento siete effettivamente sollevati da ogni problema connesso al servizio Hotspot offerto a terzi.

Per chi volesse approfondire ho realizzato un documento con alcuni stralci di contratto dei principali operatori ISP.

Verificate voi stessi con quello che avete sottoscritto.


Qualcuno è entrato nel mio WiFi !

Esistono casi nei quali un ignoto entri nel vostro sistema tramite il Wireless?

Ebbene SI!
Vediamo alcune accortezze da adottare per evitare che succeda.

Molti di voi acquistano Modem WiFi per conto loro e attaccandolo alla rete telefonica sono tutti belli contenti che la rete vada da Dio.

Questo accade anche quando il classico modem Telecom, Wind etc.. si guasta, e invece di attenderne uno nuovo o pagarlo una cifra inverosimile si sceglie per il fai-da-te.

I modem ADSL con WiFi acquistati hanno però delle impostazioni predefinite che sono alla portata di chiunque su internet e quindi conoscendo la marca e il modello, anche senza vederlo posso accedere e cambiare di tutto e di più!

Faccio un esempio pratico:
Trovandomi sotto casa "TUA" noto una linea Adsl WiFi che si chiama Net-Gear-1232236 (vale anche in alcuni casi per telecom), ora non c'è bisogno che scarichi nessun programma particolare per collegarmi al tuo router perché individuato l'indirizzo IP del router entro e basta.

Collegandomi alla rete (se aperta) la cosa è estremamente facile, perché oltre ad avere la navigazione adsl posso girare per tutti gli apparati collegati, stampanti, Tv, Pc, notebook e frigorifero ;)

Chi me lo dice l'indirizzo IP?
Me lo dice la mia scheda di rete, in quanto mi fa vedere il Gateway (modem)

Default Gateway 192.253.204.254 sarà l'indirizzo del router.

Ora basta inserire quell'indirizzo sulla barra URL di Explorer o Chrome per avere l'interfaccia di accesso bella pronta del tuo Modem adsl

Conoscendo i dati che la casa madre  ha immesso (es. admin-admin) e che voi non avete variato per pigrizia o negligenza, posso avere a disposizione tutto quello che si trova collegato al router.

Mi trovo infatti una interfaccia del router che mi chiede la user e password facilmente reperibile su internet consultando il libretto di istruzioni del modello che mi compare scritto a Web.



Una volta inseriti i dati avrò sotto mano tutti i dispositivi, guardate qua:


Sono visibili gli indirizzi IP di tutti gli apparati connessi con tanto di nome e indirizzo MAC che io ho coperto.

Mettendo gli indirizzi sulla barra URL potrò accedere al successivo apparato per rubare dati o semplicemente per cambiare le impostazioni e fare un dispetto.

Ovviamente questo post è molto semplificato perché non è mia intenzione farvi diventare dei piccoli hacker, ma bensì di farvi capire che, se non si adottano le minime accortezze, si rischia che accadano grossi inconvenienti.

Vi consiglio quindi di cambiare SUBITO i dati di accesso del router inserendo una vostra password e mettere una chiave criptata al segnale Wireless, ciò non vi rende al 100% sicuri, ma di certo renderete la vita difficile anche ad uno come me che con il WiFi e le reti ci lavora da anni ;) .








Router Adsl come funziona e cosa può fare!

Tante lucine accese e lampeggiamenti vari ma cosa significano?

La vostra linea WiFi che sia di casa o di una azienda è comunque erogata da un router Adsl.
Vediamo insieme in cosa consiste e come e se funziona!

Come riferimento prendo uno dei router più completi (con tante lucine) anche se non uno dei più affidabili, ma serve più che altro per capire ;)



Partendo da sinistra ecco il significato delle "lucine":
1- Power
2- Portante Adsl, questa luce DEVE essere sempre fissa, se lampeggiante significa che non avete stabilito una corretta connessione con la centrale telefonica e quindi va verificato se il cavo telefonico è staccato o se la presa telefonica (numero) è quella giusta.
3- Connessione WWW, deve essere FISSA e non si accenderà mai se la portante non è connessa correttamente, nel caso rimanesse spenta potrebbe significare che il contratto con il vostro gestore è cessato o siete morosi, pertanto vi hanno disattivato il server per farvi uscire sul Web.
4-Rete WiFi, se accesa le antennine stanno erogando un segnale che in gergo si chiama SSID, esempio: "WiFi Hotel Milord". Se spenta, verificate che ci sia un pulsante sul retro di tipo On/off, in alternativa si dovrà entrare nel router, con indirizzo ip, per attivare o disattivare.
5- Scambio di dati
6.7.8 e 9) sono le porte di rete che stanno sul retro, se c'è un cavo attaccato, si accenderà la porta rispettiva. Le spie con il cavo LAMPEGGIANO velocemente, non preoccupatevi è tutto regolare segnalano che c'è trasporto di dati.
Se avete attaccato il cavo e la porta non si accende allora, preoccupatevi! Potrebbe significare che il cavo è fatto male o che dall'altra parte nulla è collegato.

Vediamolo sul retro:



La porta USB, questa sconosciuta???
Essendo la porta USB 2.0 del TD-W8970 multifunzione, gli utenti possono condividere stampanti, file e contenuti multimediali sia attraverso la rete di casa con diversi computer oppure a distanza, utilizzando le funzioni di server FTP del dispositivo in modo da avere sempre a disposizione i propri file. Inoltre, gli utenti possono condividere la loro connessione a Internet 3G/4G inserendo un modem 3G/4G nella porta USB del router.

Ecco i molteplici utilizzi:



Mi auguro quindi che oggi vedrete il vostro router Adsl con occhi diversi, potrebbe sentirsi inutile se gli fate fare solo poche cose ;) 



Hotspot Wireless con adsl satellite

Questo è un altro problema di chi non è raggiunto dalla linea Adsl o da chi ha bisogno di avere una banda maggiore disponibile.

Il mio consiglio, dopo averlo provato noi, è quello di desistere da tale soluzione e vediamo insieme i motivi che portano a questa NON scelta!

In primis bisogna sapere cos'è: Il sistema funziona con una parabola satellitare bidirezionale ed un modem che funziona indipendentemente dalla linea ADSL e può arrivare ad una velocità di 22 Mb.


Come si osserva in figura, non ci si trova in presenza di un semplice illuminatore, come per sky, ma di un vero e proprio trasmettitore di segnale.

Quattro motivi per non farne un HotSpot WiFi

1-Se vi dicono che è semplice da posizionare con la bussola in dotazione NON CI CREDETE!
Noi ci abbiamo impiegato una settimana e alla fine abbiamo chiamato un antennista serio, perchè anche quello di Sky ha avuto le sue difficoltà.
Inoltre il trasmettitore, in punta all'antenna, emana onde radio che a detta dell'installatore sono pericolose per la salute, considerato che deve arrivare al satellite e pertanto è molto potente.
In fase di trasmissione se lo toccate è addirittura caldissimo!
Pertanto evitate di fare da soli.

2- Il cosiddetto PING, e cioè il tempo di risposta impiegato per inviare la richiesta al satellite poi al server web e tornare indietro, è piuttosto alto e questo in un Hotspot è un impedimento piuttosto antipatico, considerato che il vostro ospite attenderà del tempo e spazientito potrebbe interpretarlo come un cattivo funzionamento.

3- Noi lo abbiamo messo sotto forte stress e abbiamo dato da scaricare una mole di dati piuttosto pesante, proprio perché in un villaggio turistico è quello che accade soventemente.
Detto ciò il sistema ti riserva una cella del satellite detta "Black", il che vuol dire che la velocità ti verrà inevitabilmente ridotta rendendo la navigazione inutile.

4- Restituzione, nel nostro caso abbiamo dovuto rispedire il pacco, che non è proprio piccolino, in Germania con costi decisamente sostenuti.

Il prezzo della linea Adsl è in ogni modo contenuto circa 25,00 euro al mese, ai quali però vanno aggiunti i costi di installazione e i costi dell'attrezzatura a noleggio.

Lo consiglio invece per chi non ha davvero nessuna alternativa e ne fa un uso domestico senza troppe pretese e usato con coscienza.







WiFi in albergo senza avere linea ADSL

Usare il Tp-Link AC 750 con Sim dati e un Gateway Hotspot



Ho moltissimi clienti con Hotel, B&B, Campeggi che purtroppo non sono raggiunti dalla linea adsl tradizionale e quindi mi sono posto il problema e in qualche maniera abbiamo per il momento risolto.

Con questa guida creeremo una area Hotspot, così da servire i clienti in struttura.

Il necessario per l'operazione è:
L'acquisto di un apparato Router Sim, io ho scelto questo: Tp-Link AC 750
Una Sim dati, io ho utilizzato una della H3G, quella da 3 euro a mese con 5 Gb di dati (a me l'hanno fornita con il telefono e il contratto business)
Un Gateway della mia azienda (terawifi.it) per controllare il traffico dati e non sforare con i G-byte oltre che avere un controllo su tutte le connessioni dei clienti e restare nella legalità.

La velocità registrata è stata di ben 17 Mb! Ben oltre una linea adsl a 7 Mb:

Non ho utilizzato LTE anche perché il WiFi a 2,5 Ghz non eroga oltre i 20 Mb.
Solo il 5 Ghz eroga di più, ma se voi o il vostro cliente non avete un telefono capace di acquisire il 5 Ghz è praticamente inutile oltre che un po' più costoso.

Ovviamente, prima di mettere la scheda SIM nel router dovete capire qual'è l'offerta più conveniente in euro/traffico dati offerto oltre che VERIFICARE CHE DOVE POGGIATE IL TP-LINK SIA PRESENTA LA RETE INERENTE ALLA SIM ACQUISTATA.

Non mi acquistate una scheda Tre se poi questa non ha linea e deve funzionare in roaming perché altrimenti siete rovinati.

Altra cosa che sconsiglio è quella di utilizzare il router sim come hotspot per 2 motivi: 1) La sim dati è a vostro nome e molto personale se si verifica un reato sarà difficile uscirne, leggete il contratto di fornitura SEMPRE! 2) Non avete un controllo sul traffico di quantità dei dati utilizzati.

Questa è l'interfaccia del Router Sim e farlo funzionare è davvero semplice, basta inserire la scheda SIM del vostro operatore e attendere pochi istanti.

Per entrare nell'interfaccia che si vede qui a sinistra è sufficiente allacciarsi alla rete WiFi e inserire l'indirizzo nel browser l'URL: http://192.168.1.1  la user e la password sono uguali e cioè admin admin.

Mi è capitato spesso di trovare router "aperti" e cioè dove chi li configura non cambia la password, PAZZI! Non ci vuole un hacker per entrare nel vostro router e fare casini e non vi lamentate se succede.

Le funzioni sembrano tante ma in realtà sono abbastanza basiche, Segnalo il Parental Controls grazie al quale, evitando di far visitare certi siti, si potrà già da qui risparmiare un bel po di dati in traffico.


Ora dovremmo collegare un apparato Gateway Hotspot, ovviamente io ho optato per quello della mia azienda (terawifi.it), Ma potete realizzarne uno da voi con un Linksys e un firmware chiamato DD-WRT, magari nei prossimi post, cercherò di spiegare.

Qui sotto, vi faccio vedere la nostra interfaccia di configurazione del nostro HotSpot



Oltre ad avere: la possibilità di organizzare una quantità di tempo per dispositivo che si connette, in questo caso 24h/24h ma si può anche dare 1h/24h, chiedere un indirizzo email etc.. anche un limite di banda dati disponibile così da non dare tutta la banda ad un singolo utente.

Inoltre il vostro ospite all'ingresso login sarà indirizzato ad una pagina di vostra scelta, in questo caso www.villapucci.it

Tirando le somme, indicativamente con una spesa di 250,00 euro e un costo mensile di 15,00 euro potete dare la possibilità ai vostri ospiti di navigare con il Wireless ad una ottima velocità, oltre che inserire il WiFi nei siti di OTA, molto importante per far arrivare i clienti!

Se desiderate maggiori informazioni, vi invito ad utilizzare la mia pagina contattami 

Come creare un HotSpot fai da te

Come mettere il Wireless in struttura in massima economia!


Prima di iniziare questo post, mi sono fatto un giro su Google e inserito la parola chiave "come fare una rete wifi fai-da-te " ho trovato di tutto e una guida di 425 pagine!

Non è così difficile, anzi, con gli apparati che ci sono adesso è molto semplice!

Una rete wireless con internet (non proprio un HotSpot)  per un Hotel di 3 piani, fatta in casa, potrebbe costarvi circa 300,00 euro

Ci sono però alcuni fattori da considerare:
1- Se gli apparati non sono attaccati con un cavo di rete tra di loro non avrete una rete stabilissima oltre il secondo ripetitore (tecnologia WDS sconsigliata). Inoltre abbandonate l'idea di creare una rete tramite Repeater e Range Extender, vi daranno solo tante noie!
2- Bisogna utilizzare un PC per configurare tutti gli apparati access point
3- Se predisponete una linea senza password nessun problema, altrimenti per cambiarla dovete riconfigurare tutti gli Access Point WiFi
4- La rete non permette una ripartizione della banda adsl disponibile se qualcuno si collega a youtube e vede un film, gli altri potrebbero rimanere penalizzati
5- Tema legale, la legge dice in soldoni che potete fare una rete per l'Hotel anche da soli, il vostro contratto di fornitura ADSL invece dice che non potete fornire la linea al di fuori del vostro stretto utilizzo. Ma affronteremo il tema più avanti.
6- Non utilizzando apparati professionali (vista la spesa economica) qualche Access Point potrebbe "puntare" e quindi va spento e riacceso tutte le volte che si verifica il problema.
7- Potresti usare un Firmware DD-WRT ma la cosa si fa complicata e qui siamo a semplificare ;)

Veniamo a noi!

Acquistate 4 Access Point (preferibilmente no TP-LINK ) Linksys sono preferibili.
Nelle istruzioni contenute nella scatola troverete l'indirizzo IP per entrare nella configurazione
Collegatevi al primo apparato, inserisci nell' URL del browser l'indirizzo (Es.192.168.1.1) inserisci la user e password (sempre riportato nelle istruzioni) così da accedere al pannello di controllo del vostro access point.
Ora dobbiamo fare alcune operazioni:

1- Cambiare l'indirizzo IP in modo sequenziale a tutti per evitare che vadano in conflitto quando li attaccheremo in serie.
Questa operazione si fa dal menù cercando la scritta LAN.
Se per Esempio il primo che state facendo ha di suo 192.168.1.1 mettete per finale il n.2 e quindi otterrai: 192.168.1.2 , al secondo il .3 al terzo .4 e al quarto .5 (il numero 1 sarà per noi il router adsl)

2- Ora andremo a modificare l' SSID e cioè il nome del segnale WiFi, solitamente dovrestie trovarlo nel menù del pannello la scritta WLAN o WIRELESS.
Potete dare il nome che desiderate tipo: Hotel Fiume WiFi, consiglio di nominare ogni ogni SSID diversamente per ogni Access Point (Es. Hotel Fiume WiFi 1Hotel Fiume WiFi 2Hotel Fiume WiFi 3Hotel Fiume WiFi 4 ) questo perché nel caso un apparato mostri problemi sapete subito individuarlo, problema? Non esiste roaming! e quindi il cliente come si muove perde la connettività e si deve allacciare al segnale più forte. 
(Premessa! con il nostro sistema hotspot questa cosa è inaccettabile, ma qui stiamo parlando di una rete fatta in casa)

3- Password, visto che siete già nella sezione giusta (WLAN) potete decidere di inserire una password di accesso o meno. Siete una struttura lontana da altre, consiglio di lasciare aperta se invece non lo siete allora cercate di inserire una password che deve essere uguale per tutti! Mi raccomando!

4- Fatto ciò, per ogni singolo apparato, siete pronti per collegarli tutti insieme tramite il cavo di rete. Il primo apparato andrà ad attaccarsi al router ADSL dalla porta Lan del router alla porta Lan del vostro AP (access point) poi il cavo del n.2 (ricordate? il n.1 per me è il router adsl) sulla porta Lan del n.3 e così via per tutti. I collegamenti devono essere LAN to LAN.


(Foto indicativa)



Se avete fatto un buon lavoro e gli indirizzi IP non vanno in conflitto, allora avrete ottenuto un sistema Wireless con Internet!